Le fotocamere a cassette scorrevoli

1820 c.a. - 1860 c.a.

Caratteristiche generali:
Fotocamere di legno, costruite con due parallelepipedi che entrano uno dentro l'altro.
Le pił evolute avevano l'ottica decentrabile.
Le misure variavano da molto piccole, come quelle ricavate da scatole di sigari da Talbot per i suoi primi esperimenti, ad alcune camere di Daguerre lunghe 60 cm.
Non di rado disponevano di un semplice otturatore: quelle di Daguerre, ad esempio, avevano un'antina metallica incernierata sull'obiettivo che svolgeva sia la funzione di tappo che di otturatore.

Le fotocamere a cassette scorrevoli non sono altro che la camera oscura di Kaspar Schott modificata per accogliere un supporto sensibile al posto del vetro su cui viene proiettata l'mmagine. Le due cassette, scorrevoli una dentro l'altra, permettono di variare la distanza fra la lente e il piano su cui si forma l'immagine, e quindi di mettere a fuoco la camera. Niépce, Daguerre e Talbot utilizzarono tutti fotocamere di questo tipo, magari con qualche curiosa variante: ad esempio quelle utilizzate da Talbot per i primi esperimenti ad annerimento diretto avevano un foro di ispezione, chiuso da un tappo, nella parte anteriore: i tempi di esposizione erano così lunghi che una sbirciata di verifica di quando in quando non arrecava nessun danno all'immagine.

Daguerre ed il cognato Giroux fondarono la prima società al mondo per costruire fotocamere, prima ancora che l'invenzione fosse presentata all'Accademia delle Scienze di Francia, e costruirono fotocamere a cassette scorrevoli. Daguerre aveva capito che non avrebbe potuto ricavare denaro direttamente dalla scoperta ma che poteva sfruttare la sua notorietà per vendere "le macchine ed i prodotti originali per ottenere risultati garantiti".

Le cassette scorrevoli sopravvissero a lungo anche dopo l'avvento delle più pratiche macchine a soffietto perchè molti fotografi apprezzavano la semplicità e la robustezza che rendeva questa fotocamera quasi indistruttibile. In particolare la preferirono a lungo gli esploratori e i fotografi girovaghi, che cercavano clienti nelle piazze di città e nei mercati di campagna.

Fin dai primi anni vennero studiati diversi modi per smontare le cassette per il trasporto. I limiti che non vennero risolti erano che ognuna di esse era costruita per un particolare obiettivo e che disponevano di movimenti (basculaggi e decentramenti) molto limitati o assenti. Ma questa scarsa flessibilità non venne mai avvertita dai suoi utilizzatori, che nei primi tempi avevano ben altro a cui pensare e successivamente la preferivano ai modelli a soffietto per la sua robustezza.

Indice

www.photogallery.it
All photographs and texts copyright © PhotoGallery. All rights are reserved under italian and international copyright laws. No part of PhotoGallery's archive may be reproduced or transmitted by any means, without permission in writing from the publisher. PhotoGallery reserves the right not to allow any given image to be reproduced in a particular context.
Contact PhotoGallery with your enquiry about reproducing a photograph or a text.